Incontri ravvicinati a #Sharefooday

Il gruppo della #Sharefooday di Bologna

Il gruppo della #Sharefooday di Bologna

Il 29 giugno sono stata sui colli bolognesi e c’era pure la “50 special”.
C’era il sole, ma anche una quercia enorme e dei comodissimi cuscini king size dove abbandonare le stanche membra.  Ho tirato la sfoglia per le tagliatelle, ho mangiato la cotoletta alla bolognese e un ottimo dessert all’albicocca e rosmarino. Tutto questo mentre in Spagna e in Sardegna altri blogger si rimpallavano le loro esperienze sui diversi social.

Questo è stato lo #Sharefooday, una sorta di picnic con gli amici dove “non ti devi vergognare se hai la faccia china sullo smartphone” .

Il mio gruppo, capitanato da Martina e Valentina, si trovava a San Lazzaro di Savena sui terreni del Podere San

Federica ci presenta sua nonna da cui ha imparato ad amare la cucina

Federica ci presenta sua nonna da cui ha imparato ad amare la cucina

Giuliano. “La mia famiglia è qui dal 1939” ci ha detto Federica Frattini, manager dell’agriturismo “perchè il mio bisnonno, che faceva il commerciante di frutta e verdura, aveva intuito nei suoi scambi di lavoro che la situaione non era stabile. Quindi, trasferì la famiglia dal centro di Bologna ai colli perchè se fosse scoppiata la guerra, e lui ne ava già vissuta una, qui ci saremmo trovati al sicuro dalle bombe”. Federica ha la casacca bianchissima, lo sguardo limpido e l’atteggiamento da vera “rezdora”, che poi a Bologna si dice “zdaura”. Al suo fianco si muove Andrea, marito e compagno nella gestione dell’agriturismo, che alla fine del pranzo dirà “non avrei scommesso sull’abbinamento dell’albicocca con il rosmarino, ma come al solito hai vinto tu”. 

Come al solito, nella mia riflessione sulle donne e la cucina, mi sono soffermata su Federica che si era messa a studiare Architettura, ma dieci anni fa decise di dedicarsi alla terra e all’ospitalità. E non si vergogna ad ammettere che le sembrava un passo indietro rispetto ai sogni di laurea e professione intellettuale che aveva quando era ancora ventenne. Ho apprezzato questa franchezza perché ora il “ritorno alla terra” è molto di moda e lei a 27 anni e in un periodo non sospetto ha intrapreso una strada riscoperta da molti.

50 special, vino da balotta!

50 special, vino da balotta!

Adesso è un’imprenditrice e dimostra di avere idee innovative come il “Picnic Wedding” che organizza da molti anni nel suo bel parco e che Maria Pia, originaria della Tuscia laziale e dotata di un bel piglio da rezdora anche lei, pensa a rendere realtà per gli sposi. Intorno all’agriturismo anche gli orti, i campi di grano, le coltivazioni di asparagi (varietà Altedo IGP) e carciofi (il bolognesissimo Morellino di San Luca9 e il frutteto. Andrea ci racconta della vigna che però “non ha la terra buona da uva” come speravano, ma comunque producono il loro “50 special”, vino frizzante fresco a base di Pignoletto e Prosecco, utilizzando altre materie prime sempre molto controllate. E’ un vino da “balotta con gli amici” come ci dice Federica (e come è scritto sull’etichetta in tutta la sua bolognesità).

All’agriturismo si organizzano anche i corsi di sfoglia. “Soprattutto per i turisti stranieri. Gli americani sono così poco abituati a sporcarsi le mani con la farina e le uova che dopo escono di qui entusiasti” commenta Federica mentre prepara il set con gli spianatoi dove ci metterà a lavorare. Ci alterniamo a far da sfogline (e c’è anche uno sfoglino, Ricardo, sardo e smanettone col computer). Bello il modo di guadagnarsi il pranzo! Abbiamo prodotto le tagliatelle che ci sono state servite con prosciutto di Parma e scorze di limone. Precedute da una caprese destrutturata con burrata al posto della mozzarella e un succo di pomodoro molto dolce. Gloriosa la cotoletta alla bolognese, quella con la panatura al parmigiano, ma il vero successo è stato il dessert preparato con le albicocche del

Il momento dell'investitura a "sfoglino" di Riccardo

Il momento dell’investitura a “sfoglino” di Ricardo

frutteto che per l’occasione si trasformavano in composta sul fondo e in mousse in abbinamento al rosmarino. A completare un po’ di panna e crumble di cacao.  In sala, non si può non citare il bravo Niccolò che ci ha serviti impeccabilmente, alcune volte anticipando i nostri desideri. A volte castrandone alcuni, come quando mi sono offerta di aiutarlo a portare i piatti a tavola! Ormai sono una provetta cameriera e non vedevo l’ora di mettermi in mostra.

E gli smartphone? 

Li abbiamo usati, parecchio. Poi alla fine, seduti sui cuscini all’ombra della quercia si stava bene anche senza e mi sono accorta di non aver dato troppa retta agli altri  a lavoro in Spagna e Sardegna, forse l’unica pecca della giornata. Per fortuna c’è Storify!

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